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Intervista a Selvaggia Lucarelli – “Casi Umani”


«Non mi piacciono le mezze misure, sono fatta così per questo la mia vita è tragicomica». Lei è Selvaggia Lucarelli, opinionista, firma di importanti testate giornalistiche e scrittrice. Una donna che, fin dall’inizio della sua carriera, non ha avuto paura di esprimere le sue idee ed il suo pensiero anche se fuori dal coro. 

Intervista a Selvaggia Lucarelli - "Casi Umani"Fuori dal coro
«Se c’è qualcosa che non secondo me non va, mi prendo la libertà, e l’onere di esprimere il mio punto di vista perché – continua – dal giudizio su come una ha eseguito una coreografia fino a tematiche più grandi e rilevanti, mi piace scavare, non fermarmi al primo approccio e, nel caso, sollevare problemi o dar spazio ad un altro punto di vista».
Ed il suo punto di vista, o meglio il modo in cui lo esprime che, come prevedibile, le ha portato tanti follower ma anche qualche detrattore o, come si dice nell’ambito social haters. «La critica di per se è un fattore naturale, se è intelligente replico perché lo trovo stimolante ed educativo ma – ammette Selvaggia Lucarelli – se mi accorgo che è strumentale o fatta solo per avere visibilità allora lascio perdere». 

I fan
Uno stile che è diventato un suo marchio di fabbrica ha conquistato molti che, si sono affezionati ai suoi post, ai suoi articoli e interventi tanto da farsi da sola Varese-Gallarate in treno per non perdersi la presentazione del libro “Casi Umani” organizzato al Museo Maga dalla libreria Biblos-Mondadori di Gallarate. «Erano anni che non salivo su un treno – svela la signora Maria – ma ne è valsa la pena. Mio marito mi ha detto se vuoi vai da sola e così ho fatto». Quello che fa breccia nel cuore dei presenti è quella che alcuni chiamano faccia tosta, altri coraggio. «Si espone in prima persona – evidenzia Benedetta – ogni volta che scrive lo fa con competenza e, nonostante i continui attacchi personali, continua per la sua strada». Ed ecco perché c’è chi come Stefania l’ha definita «un modello che molte donne, e non solo, dovrebbero seguire. Ammiro chi non cambia per piacere agli altri e che ha l’audacia di raccontare la sua vita». 

Intervista a Selvaggia Lucarelli - "Casi Umani"Casi Umani
Ed una parte della sua vita sentimentale è proprio al centro della sua ultima pubblicazione e, per una volta non ha scavato tra file e scartoffie ma bensì nel suo vecchio cellulare. «Ho trovati messaggi con nomi che non mi ricordavo – ricorda – alcuni sono durati il tempo di una cena e sono scappata, altri di più». Ma chi sono i casi umani? «Sono quelli che io definisco come i traghettori, che si attirano in un periodo in cui si vive un lutto sentimentale, ma capisci che non sono il tuo porto sicuro e passi oltre». C’è un retroscena particolare sull’ultimo libro, se in quello precedente alcuni si sono riconosciuti nei personaggi hanno deciso di scrivere all’autrice «in questo caso – rivela Selvaggia Lucarelli – c’è stato un silenzio di tomba, e si che certi personaggi (pur avendo cambiato il nome e una parte della professione) erano ben riconoscibili». Forse anche per questo l’appellativo casi umani, risulta azzeccato.

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