In questo periodo tra talk-show televisivi, paginoni di giornale, tweet e post su Facebook si continua a parlare (giustamente) del Referendum sulla Riforma Costituzionale e, ahimè, per lavoro ho dovuto seguire molti incontri, la maggior parte noiosi. Tranne uno, quello con Vittorio Sgarbi.
Sgarbi è sempre lui e, con il suo modo di fare che lo ha reso noto, per quasi due ore ha parlato di opere, storia, attualità esprimendo il suo pensiero sul mondo dell’arte e non solo! Non è stata di certo al classica presentazione di un libro perchè si sa, lui è sopra le righe ma è pur vero che è la sua capacità di parlare di arte, o Bellezza come in questo caso, senza essere banale che affascina.
Ma dov’è la novità? Apertamente non era un incontro a favore del no ma, nei fatti lo è stato ed in pochi forse se ne sono accorti.La sua è stata una scelta ben pensata, invece di sommergere la platea con cifre, percentuali e articoli di leggi non votate, ha scelto di emozionare la platea usando tre cose: le immagini, il suo vissuto e la sua conoscenza del mondo dell’arte.
Già dalle prime battute è chiaro il suo pensiero “La Costituzione viene regalata al 2 giugno o in altre rare occasioni, non viene né letta né insegnata ed è il libro meno letto! Per questo è bello scoprire che questo volume è entrato nella top 10 dei più venduti.”
E’ il tempo le sue amate foto che utilizza per illustrare quelli che lui definisce “degli orrori senza paragoni necessari per spiegare il mio Bellezza-pensiero.”Si parte dall’architettura che diventa anche lo spunto per una delle sue frasi ad effetto e provocatorie “Io sono a favore dell’evasione fiscale perchè quando pago le tasse finanzio la costruzione del Palazzo della Regione a Milano o Torino, o il Palazzo di Giustizia a Firenze!” Ed il pubblico non riesce a trattenere applausi e risate.
Il quadro Il quarto stato, “è l’espressione di un popolo che, attraverso il lavoro, acquisisce cittadinanza, diventa il portatore di democrazia, un popolo che va verso il suo futuro grazie alle lotte, alle conquiste e al duro lavoro” ed è lo sfondo ideale per la lettura della prima parte del primo articolo “L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro.” Ma ne siamo ancora convinti? “Dobbiamo renderci conto che quadri, monumenti e poesie non hanno solo un valore estetico ma anche culturale e sociale.”
Lo sviluppo della cultura e la tutela del territorio sono parte dell’articolo 9 ma che per noi sono “quegli aspetti che ci rendono unici e di cui dobbiamo andar fieri, per questo dobbiamo distruggerli in nome di un profitto o di progetti futuristici senza senso”.
Forse è questo un po il senso del suo libro capire che la bellezza crea ricchezza e che, come tale, va tutelata in tutte le sue forme ed espressioni con leggi e perchè no, articoli di Costituzione.
Annalisa Paola Colombo